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Showrooming.Cos’è, come si usa, chi lo usa e perchè ci fa risparmiare un sacco di soldi.

Showrooming.Cos’è, come si usa, chi lo usa e perchè ci fa risparmiare un sacco di soldi.

Tutti lo usiamo, tutti lo facciamo ma nessuno sa come si chiama.

Showrooming.

Origine del nome.

In Italia credo cha a tutt’oggi non esista una vera e propria definizione di showrooming. Credo sia nata da showroom, che dalla definizione di Wikipedia Inglese che traduco pari pari è: ” lo showroom è un grande spazio usato per esporre prodotti destinati alla vendita come ad esempio: automobili, arredamento e accessori per la casa, abbigliamento, tessuti e tappetti”.

Curiosità sugli Showroom

I più grandi e famosi showroom sono in Francia a Parigi negli Champs Elysees e nella Quinta Strada a New York. (anche se credo che ora con l’evento dei mercati arabi, Dubai e Abu Dabi forse i più grandi showroom si stiano trasferendo li, ndr.) Uno tra i più grandi show room del mondo è quello della BMW a Monaco con ben 73.000!!! metri quadrati di esposizione.
E’ il nuovo fenomeno per l’Italia del 2013 di un fenomeno che ha solo qualche anno.
E’ nato come definizione negli Stati Uniti nel 2012, ad opera di Wikipedia, ma già dal precedente anno, nel 2011 i giornali, Wall Street Giournal e New York Times iniziavano ad utilizzarlo come fenomeno, quando tantissimi entravano nelle librerie ed uscivano senza acquistare alcun che.
Da questo momento in poi gli studi di ricerca hanno iniziato a studiare il fenomeno.
In pratica.
E’ una cosa che facciamo tutti o quasi tutti, quelli che hanno in tasca uno smartphone connesso ad internet, la ricerca avviene già prima di uscire di casa, o col telefono o col proprio pc, tramite quei siti specializzati di confronto prezzi, ipotizziamo uno scenario: ragazza che voglia acquistare una borsa o un accessorio o un paio di scarpe, che fa? Va su uno dei siti che offrono il confronto dei prezzi, e non sto qui ad indicarli perchè saranno oggetto di studio di altro post con le relative app sul cellulare, e cerca le scarpe di suo gradimento col relativo prezzo. Poi che fa? Si fida mica di acquistarle, cioè pagarle in anticipo e aspettare che arrivino dopo qualche giorno a casa sua senza averle provate prima?
Si reca allora nei negozi della sua città ed inizia il giro di perlustrazione per trovare la scarpa di suo interesse, la trova, la prova, la calza, ci cammina sopra, la abbina con la gonna, con la giacca, insomma, fa tutte le sue prove, vede il prezzo, fa il calcolo della convenienza, cioè, prezzo di vendita, il commerciante mi farà uno sconto? glielo chiedo? valuta la convenienza, valuta quindi prezzo dell’acquisto fisico-reale-immediato (pago, me le prendo, me le porto a casa, le indosso, senza dover aspettare il corriere per la consegna), con quello on line (sarà compreso il trasporto?) e poi decide se acquistare il prodotto dal commerciante o col canale on line. Questo è lo showrooming.

Può avvenire, ed è sempre showrooming, il fenomeno inverso, cioè, la ragazza presa da un acquisto ponderato o a da un acquisto d’impulso, vede le scarpe nella vetrina, entra, le prova, ci cammina sopra, la abbina con la gonna, con la giacca, insomma, fa tutte le sue prove, e oplà, che fa? Si collega su internet, e con una brevissima ricerca sui siti di confronto prezzi (quelli di cui abbiamo parlato prima) cerca il prezzo on line e se non è contenta del prezzo del commerciante, esce senza far nessun acquisto, a volte la vendita on line viene perfezionata addirittura all’interno del punto vendita tradizionale (7%).

I primi che hanno fiutato l’affare.
I primi che anno fiutato l’affare sono stati Amazon e Ebay, i due colossi delle vendite on line, i quali hanno sviluppato app per smarthone, che attraverso l’utilizzo di lettori di codice a barre, eseguono il controllo ed il confronto dei prezzi on line. Ma facciamo un passo indietro.
Da una ricerca promossa da Saldiprivati ed ePrice due siti e-commerce di proprietà di Banzai, è emerso che l’88% utilizza regolarmente questo sistema in fase di acquisto di prodotti dentro al negozio.
E mi riesce proprio difficile pensare: “Chi di noi veramente non l’ha mai fatto???” Anche inconsapevolmente, con puro spirito di risparmiare il proprio denaro. Io lo faccio anche quando a fare la spesa nei super market della grande distribuzione e devo comprare ad esempio bottiglio di vino di un certo costo, cerco on line il prezzo medio della bottiglia di vino a cui sono interessato, ma anche per scarpe, detersivi, pannolini per bambini (abbiamo una bella bimba di 2 anni), profumeria alta e bassa, deodoranti bagni schiuma rasoi, ecc. Vabbè lo confesso io eccedo un po forse anche per deformazione professionale, per provare le varie app.

Per fare lo showrooming bisogna padroneggiare un po con la tecnologia del nostro cellulare, alcune app, come spesso accade con la lettura del codice a barre dei cartellini dei prezzi mediante alcune app, di cui vi parlerò in seguito, per questa ragione è in testa la tecnologia  52%, cui segue al secondo posto l’abbigliamento col 36%, e 33% gli  elettrodomestici  ma via via si è diffuso in tutti i settori, compresi, oltre a quello già citato dei libri e degli  accessori e dei viaggi.

Pericoli
Il pericolo, che vedo io, unico a mio avviso, per chi fa lo showrooming è quello derivato dall’acquisto on line e dal relativo pagamento on line, quando anche non è previsto un altro sistema di pagamento alla consegna tipo il contrassegno, che però solitamente le aziende si fanno pagare sempre un po di più rispetto agli altri sistemi. Altro pericolo, il furto o mancato arrivo dell’acquisto, la mancata corrispondenza dell’articolo, colori, taglie, modello, ecc.

Risultati
I piccoli esercizi commerciale, saranno destinati a scomparire per 2 motivi, 1) il continuo aumentare in percentuale della popolazione dell’utilizzo degli smartphone sempre connessi alla rete e quindi con la possibilità di fare showrooming 2)il piccolo negoziante non ha la capacità di contrastare le grandissime catene di vendita sia on line che quelle che hanno il canale sia on line che fisico, faccio riferimento alle catene di elettronica, MediaWorld, Euronics, in cui a volte, proprio per sconfiggere il fenomeno del shoowrooming mettono in vendita prodotti diversi tra le offerte on line-off line, o prodotti personalizzati, tecniche che il piccolo negoziante invece non può sopportare, proprio in virtù del fatto della sua piccola dimensione, la quale non gli permette di avere degli articoli personalizzati solo per lui.
Conseguenze
Le conseguenze saranno che sempre molte più persone utilizzeranno questo sistema per risparmiare sui loro acquisti col metodo del showrooming, e i commercianti fisici, saranno costretti sempre di più a porre in atto delle stratagie di cui parleremo per cercare di sopravvivvere alla concorrenza on line, pena la loro morte commerciale. Non piacerebbe a nessuno essere trattato come un semplice Catalogo reale, per poi concludere l’acquisto al di fuori del negozio in cui abbiamo provato le scarpe, o la giacca, o abbinato il colore di quel particolare accessorio al vestito da acquistare o viceversa.

Perchè mi ha interessato.
Mi ha interessato ed ho voluto documentarmi e scrivere perchè è un fenomeno che sta cambiamento in modo radicale gli usi ed i costumi dei consumatori, e che i commercianti, se non si adeguano, si troveranno spiazzati e sbaragliati da una concorrenza che saprà meglio apprezzare e conoscere il fenomeno dello showrooming.

Consigli per i commercianti
Indicazione del doppio cartellino,con l’indicazione del costo del  prodotto separato dal costo del servizio, ad esempio: Scarpe 100.00 euro, 75.00 euro costo scarpe 25.00 euro costo servizio (prova numero, camerino, sostituzione ecc.). Carta Fedelta: utilizzo delle carta fedeltà ed incremento di punti e/o sconti nel caso di acquisto.(potete leggere in questo post l’utilizzo delle card raccogli punti o fidelity).
Questo che sto per dirvi è molto importante, dato che tantissimi che fanno showrooming lo fanno 1) per il prezzo, 2) per leggere recensioni sull’articolo on line da parte di altri utilizzatori o sui punti vendita 3)per scoprire orari di apertura e indirizzi dei negozi fisici, per cui dicevo, tra le cause per cui si fa showrooming, vi è anche la lettura delle recensioni sull’articolo, perchè non sfruttare a proprio vantaggio il fenomeo showrooming? Mi spiego meglio: l’esercente dovrebbe avere un sito, una pagina su un Social Network, io consiglio Facebook, per la pervasività dei propri iscritti, quasi tutti sono iscritti su FB, anche mia mamma, un blog, un account su Twitter o qualsiasi altro social network, anche di nicchia, in cui poter FAR condividere dal proprio cliente la propria realta ed esperienza di acquisto, in cambio di ad esempio, uno sconto extra, un regalo accessorio, una estensione di garanzia, insomma qualcosa che venga valutato positivamente dal cliente e che in cambio gli consenta di condividere sui propri social network l’esperienza di aquisto, di modo che, il prossimo che farà showrooming vedrà già le recensioni degli altri acquirenti contenti e non avrà dubbi a concludere l’acquisto nel negozio fisico anche a fronte di spendere qualche decina di euro in più.

Spero che questo post sia stato di vostro gradimento, se vi è piaciuto condividetelo e fatelo conoscere ai vostri amici-contatti, e comunicatemi le vostre esperienze di showrooming, così da far diventare questo post, la più grande raccolta di esperienze, positive e negative di questo fenomeno che si sta delineando in Italia dal 2013.

Se invece siete dei commercianti e volete delle tecniche di marketing tecnologico per combattere nel vostro punto vendita il fenomeno del showrooming, con vari sistemi tra cui quello della raccolta punti, o della presenza qualificati sui social network con tecniche di merketing e di recensione, particormente studiate per la vostra tipologia di commercio, contattatemi, sarò ben lieto di offrire al mia consulenza ed esperienza.
Buona navigazione a tutti