Il boom dei social network di quartiere
Il boom dei social network di quartiere
mercoledì, 31 ottobre 2012, 13:06 | Category : Tecnologia e dintorni
Tags : social neighborhood network, social network di quartiere
Tags : social neighborhood network, social network di quartiere

Nextdoor
Su questo social network il fine è avere un archivio di informazioni sul proprio quartiere inserite dai residenti e quindi attendibili. Gli argomenti sono vasti: la ricerca di una baby sitter, una colf o un elettricista, ritrovare la bici rubata, trovare recensioni sulle strutture pubbliche come scuole e palestre. Negli USA sono già 5000 le comunità che lo stanno usando.
Su questo social network il fine è avere un archivio di informazioni sul proprio quartiere inserite dai residenti e quindi attendibili. Gli argomenti sono vasti: la ricerca di una baby sitter, una colf o un elettricista, ritrovare la bici rubata, trovare recensioni sulle strutture pubbliche come scuole e palestre. Negli USA sono già 5000 le comunità che lo stanno usando.
Streetbank
Questo social invece è più un luogo dove praticare il baratto. L’obiettivo è infatti quello classico del buon vicinato: scambiarsi oggetti e servizi tra vicini. Libri, dvd, abiti ma anche oggetti legati ai lavori di casa come le cesoie, la scala ecc. e ovviamente le abilità e i consigli “aggiustatutto”.
Questo social invece è più un luogo dove praticare il baratto. L’obiettivo è infatti quello classico del buon vicinato: scambiarsi oggetti e servizi tra vicini. Libri, dvd, abiti ma anche oggetti legati ai lavori di casa come le cesoie, la scala ecc. e ovviamente le abilità e i consigli “aggiustatutto”.
Freecycle
Anche questa piattaforma si occupa di scambio e al riciclo di strumenti e oggetti. Ha già 10 milioni di utenti e 5.000 gruppi in 51 Paesi del mondo. È un network del baratto anche questo, ma con un occhio all’ambiente e all’eco- sostenibilità . Ogni gruppo locale è moderato da un volontario. Freecycle, a differenza dei primi due social attivi soprattutto negli Stati Uniti ha molto fan anche in Italia.
Anche questa piattaforma si occupa di scambio e al riciclo di strumenti e oggetti. Ha già 10 milioni di utenti e 5.000 gruppi in 51 Paesi del mondo. È un network del baratto anche questo, ma con un occhio all’ambiente e all’eco- sostenibilità . Ogni gruppo locale è moderato da un volontario. Freecycle, a differenza dei primi due social attivi soprattutto negli Stati Uniti ha molto fan anche in Italia.
Neighborgoods
Neighborgoods serve a prestarsi oggetti. Condividendo tante cose di uso comune si possono risparmiare molti soldi e molto tempo. Questo social è una sorta di inventario di quartiere con ciò che viene messo a disposizione. . Il social fornisce un comodo calendario delle prenotazioni e invia anche reminder per avvisi.
Neighborgoods serve a prestarsi oggetti. Condividendo tante cose di uso comune si possono risparmiare molti soldi e molto tempo. Questo social è una sorta di inventario di quartiere con ciò che viene messo a disposizione. . Il social fornisce un comodo calendario delle prenotazioni e invia anche reminder per avvisi.
OhSoWe
Su Chck Templeton, oltre a scambiarsi oggetti c’è anche la possibilità di dibattiti e coinvolgimento dei cittadini su base locale: una sorta di esperimento di democrazia digitale.
Su Chck Templeton, oltre a scambiarsi oggetti c’è anche la possibilità di dibattiti e coinvolgimento dei cittadini su base locale: una sorta di esperimento di democrazia digitale.