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Mega, la prova di Wired.it

Abbiamo iniziato a smanettare con la nuova creatura di Kim Dotcom. Ecco com’è andata
– Come Mega vuole evitare problemi di copyright

di Martina Pennisi tratto da http://daily.wired.it/news/internet/2013/01/21/mega-kim-dotcom-megaupload-prova-68524.html
 
Se qualcuno vi manda qualcosa di illegale appoggiandosi al servizio postale, non si procede con la sua chiusura. E se qualcuno supera il limite di velocità con la sua automobile, non ci si rivolge alla casa produttrice“. Chiarendo la sua posizione sulla questione del rispetto dei diritti d’autore, Kim Dotcom ha tenuto a battesimo domenica la sua nuova creatura: Mega. Nata sulle ceneri di Megaupload, chiuso esattamente un anno fa dalle autorità, la piattaforma nasce come spazio di archiviazione e condivisione dei contenuti. A disposizione di ogni iscritto 50 GB senza dover sborsare un euro. Per proteggere il privacy degli utenti (e il portale) l’imprenditore tedesco si è appoggiato alla crittografia: nessuno, amministratori del sito compresi, può intervenire sui file se non in possesso della chiave di sblocco. Le autorità, secondo Kim Dotcom, non possono forzare la serratura, poiché l’articolo 12 della Dichiarazione universale dei diritti umani ci protegge da eventuali interferenze arbitrarie nella nostra vita privata o nella nostra corrispondenza. Lo spiega in maniera specifica dal punto di vista legale il nostro blogger Guido Scorza. Tornando a Mega, nelle prime ore hanno tentato di registrarsi 250mila internauti e nel giro di 14 ore le visite hanno toccato quota un milione. Un successo che ha reso la piattaforma inaccessibile nella giornata di ieri e che tutt’ora non permette di completare alcune operazioni. Ecco le nostre prime ore a contatto con la novità.

Per registrarsi è sufficiente inserire nome, indirizzo di posta elettronica e password. Una volta confermata l’azione cliccando sul link ricevuto via mail, ci si trova nella propria pagina di gestione dei contenuti. La prima azione da compiere è la modifica della lingua, opzione presenta nella parte alta dello schermo: l’ italiano è presente. Si può valutare un ampliamento, pagato, dello spazio a disposizione o della velocità di banda alla quale appellarsi (500 GB e 1 TB a 9,99 euro al mese, 2TB e 4TB a 19,99 e 4TB e 8 TB a 29,99). Per ora procediamo con i 50 GB concessi durante la registrazione. Informazioni su privacy, termini di servizio e quant’altro sono disponibili nel menu a tendina, in alto a destra.

La grafica chiara e pulita mostra facilmente come caricare un file o una cartella. Abbiamo provato con un paio di foto e Mega ha risposto prontamente, mentre per caricare una canzone ci sono voluti tre tentativi. Quando il contenuto è presente in Cloud Drive – così si chiama la nuvola a disposizione – si può decidere con l’ausilio del tasto destro o del simbolo apposito di generare il link per procedere con la condivisione. È questo il momento in cui il buon Kim ci ricorda che Mega ” rispetta i diritti di copyright e richiede agli utenti del servizio essere conformi alle leggi del diritto d’autore“. Il link può essere inviato sia agli iscritti al portale sia a quanti non hanno ancora sposato la novità. In tutti e due i casi, non siamo riusciti a recapitare foto e brano musicale: Mega risponde con errore temporaneo o errore interno. Abbiamo provato allora ad aggiungere un contatto nell’apposita lista (è necessario inserire l’indirizzo email) e a trascinare i contenuti nella casella associata. Apparentemente funziona: nella schermata del nostro compagno di test fa capolino il nome del file, ma quando tenta di scaricarlo ci si imbatte nuovamente nel blocco. Problemi dovuti probabilmente alla congestione da debutto. Più avanti, come viene spiegato nel blog, verrà aggiunto anche un sistema di messaggistica istantanea.